Descrizione
Le absidi della piccola Chiesa s'intravedono tra le distese di ulivi già dalla strada. Al turista, l'edificio dichiarato Monumento Nazionale e datato XI secolo, si presenta dal lato posteriore. La facciata principale è rivolta verso la montagna (denominata ''del conte Ruggero'') coperta da elici e querce. Più a valle lo sguardo si perde tra i filari di agrumi e la macchia colorata degli oleandri. Questa località è conosciuta con il nome di “badia” (badia-abbazia) perché si pensa che in origine vi fosse annesso un cenobio brasiliano, poi andato distrutto.
Nel suo insieme la Chiesa presenta un'architettura in cui convergono una serie di elementi di diversa derivazione: greche, arabe e izantine.
L'arco a sesto acuto divide la navata del presbiterio, vi figurano le finte colonne ai lati dell'abside, le due porte laterali destinate all'ingesso dei fedeli separati per sesso, spicca la forma acuta dell'arco trionfale e la decorazione con laterizi.